venerdì, ottobre 31, 2008

La sorpresa che svolta un pomeriggio

Ci sono sorprese inaspettate che….
…no, ricominciamo. Le sorprese sono sempre inaspettate, sennò che sorprese sono?

DICEVO, ci sono sorprese che fa piacere ricevere e altre che ti rovinano la giornata. Ieri m’hanno fatto una sorpresa. Fortunatamente del primo tipo.

Ah, quanto mi piacciono le cose semplici, la magia delle cose semplici.

Tornata a casa alle 16 stanca e distrutta dopo una giornata di lavoro, ho pranzato all’ora di merenda e preso il caffè in un orario che poi ha scosso il mio sistema nervoso fino alle due di notte, impedendomi di dormire. In attesa che arrivasse l’ispirazione per mettermi a scrivere qualche pagina della tesi, mi sono messa a tergiversare. Pioveva a dirotto e sullo schermo della mia finestra proiettavano un film con turisti in ciabatte e romani in sotto ombrelli troppo piccoli.

Rovistavo tra vecchi documenti quando è arrivato un vecchio amico. Uno che non vedevo da così tanto che avevo dimenticato persino esistesse. Ho stentato un attimo a riconoscerlo...ma che sorpresa vederlo!

Ero contenta di vederlo, ma essendo arrivato all’improvviso ho dovuto metterlo al corrente di impegni precedentemente presi: dovevo vedermi con Jack e Chuckie. Loro stanno attraversando un momento difficile, Belfast (la loro città) è stata vittima da poco (40 pagine per l’esattezza) d’un grosso attentato, e non me la sentivo proprio di lasciarli soli solo perché avevo ricevuto quest’improvvisata.

L’amico inatteso, come i miei ricordi suggerivano, non rimase male e anzi, mi ha chiesto di rimanere lo stesso. Un attimo di riflessione. Ok, poteva stare. Saremmo stati bene tutti insieme.

Le due ore che hanno seguito sono state fantastiche. Lui ha parlato ininterrottamente per tutto il tempo. Mentre Jack e Chuckie mi hanno continuato a raccontare la loro storia, una storia irlandese tra amore e tragedia. Fuori il rumore della pioggia, dentro il mio vecchio amico che cantava “Shine on” e “Shiny Magazine” e Jack e Chuckie che attraverso le pagine di “Eureka Street” mi raccontavano una realtà lontana.

Non so quanto tempo fosse che non passavo un pomeriggio così. Io, il diluvio, un buon libro e un melanconico cd ritrovato inaspettatamente tra il disordine tipico del mio segno zodiacale.

Sono le 19, devo uscire con Francesco. Ripongo nella custodia il compagno di quelle due ore e trovo un bigliettino che prima non avevo notato. In rosso, grafia tondeggiante e traccia d’un pennarello a punta non proprio fino, e scrittura di Francesco: “SORPRESA!”. A matita, con una grafia minuta e a zampe di galline (ovviamente la mia) un appunto in un angolino: “Trovato il 12-06-’08 sotto il cuscino dopo che Francesco è partito per Martina Franca”.

Sotto, sempre a matita, ho aggiunto: “Ri-trovato il 29-10-2008 sotto un cumulo di scartoffie e vecchie custodie vuote di cd andati persi”.

Francesco inconsapevolmente il 12 giugno del 2007 mi ha regalato il bel pomeriggio del 29 ottobre 2008…anche “Eureka Street”, il libro di Jack e Chuckie, me l’ha prestato lui. Quell’uomo mi fa regali come il pomeriggio di ieri e mi stupisce anche senza l’intenzione di farlo…

giovedì, ottobre 30, 2008

Ho uno stile, Pina dixit...

Ho uno stile…voi non ci crederete, ma ho uno stile. Non chiedetemi quale sia perché non lo so, e fino a cinque minuti fa non sapevo nemmeno di averlo. Mi destreggio tra la rana e lo stile libero…e mi sento più rana che libera. Spero nel mio principe, magari fa il miracolo del bacio. Sto divagando, come al solito. Comunque….

Stamattina ho fatto una bella ricarica di autostima. Come consuetudine quando ho cinque minuti di tempo libero faccio il giro dei blog dei miei amici per vedere che si dice in giro. Per primo apro quello di Pina. Sorpresa delle sorprese: l’ultimo post parla di me. Leggo.

Quel folle genio di Pina, non trovando nulla in tv ieri sera ha ben pensato di leggersi tutto (e dico TUTTO!) il mio blog in una volta. Risultato: alle due di notte (ora in cui mi ha confessato d’aver finito di leggere tutti i miei post) si è messa a delirare sul proprio di blog scrivendo (CITO TESTUALMENTE e ringrazio la microsoft per aver inventato il “copia-incolla”):

Stasera, dopo una lunga sessione teologico-morale, ho acceso la tv ma niente, se non un paio di servizi de "Le Iene", ha attratto la mia attenzione. Riverso quindi le mie frustrazioni sul web. Dal blog di Minheidi devìo, tramite comodo link, sul weblog di Monia. Bello, davvero bello. Giornalistico e narrativo al tempo stesso. Scritto con ironia e con estrema chiarezza. Un pò invidio questa capacità di raccontare il mondo sfruttando la coordinazione delle proposizioni. I periodi sono semplici o tutt'al più composti. Mai complessi. Chiara ed efficace. Una vera giornalista in erba.”

So che le sue sono tutte balle ma è comunque bello la mattina fare colazione con una tazza di autostima e biscotti, e va bene pure se (nel mio caso) non ci sono i biscotti. E poi ciò che conta è che Pina quelle cose quando le ha scritte le ha pensate veramente! …certo, se poi stai a vedere che gliele ha dettate la stanchezza un po’ ti ricredi, ma…non ci pensiamo per un po’ e illudiamoci di essere grandi scrittori con uno stile proprio. Uso la “coordinazione delle proposizioni” e scrivo “periodi semplici o tutt’al più composti” che rendono la mia comunicazione “chiara ed efficace”. Tutto ciò è fantastico visto che…non me ne ero mai accorta.

Alle elementari devo essermi ammalata (o per qualche altro motivo non essere andata a scuola) nei giorni in cui si iniziano a studiare le nozioni base di grammatica e poi non ho mai più capito nulla di quel misterioso mondo di avverbi e complementi…tutt’ora non ci capisco niente. Molti dicono che parlo e scrivo bene solo perché so usare il congiuntivo, ma (vi giuro), coniugo i verbi a orecchio (anche questo fa parte del mio stile!). Ringrazio Pina per i complimenti e, soprattutto, per aver fatto l’analisi logico-grammaticale delle mie frasi (rigorosamente “coordinate” , con periodi “semplici o composti” e un buon uso delle “proposizioni”), impresa nella quale io stessa avrei miseramente fallito.

Ora, grazie a Pina, so che scrivo tramite coordinate e mi chiedo…”non sarà che lo faccio perché le frasi subordinate non le so usare?…ma poi che differenza c’è tra subordinate e coordinate?…mi sembra di ricordare solo che le seconde fossero più facili…mannaggia, potevo non assentarmi alle lezioni di grammatica in seconda elementare!”. Credo che il dubbio mi rimarrà, ma preferisco non pensarci ora…eh sì, perché adesso voglio godermi per qualche ora la mia illusione d’essere “una vera giornalista in erba”, poi magari domani a Pina glielo dico che è più brava di me…e non solo perché è da tempo che, adorando il suo stile, le dico “dovresti fare la scrittrice”, ma anche perché…solo lei poteva scriveredevìocon la “I” accentata…senza contare il fatto che se quella frase l’avessi scritta io alle due di notte (orario in cui l’ha scritta lei) “devio” sarebbe potuto anche diventare “diveo” e nessuno avrebbe capito che cavolo volevo dire…

PRECISAZIONE: Se qualcuno dovesse leggittimamente pensare che ci sono persone che, benchè colte da stanchezza, possano aver detto determinate frasi sul mio conto, può controllare al sito:
http://pinuccia1984.spaces.live.com/blog/cns!DB073E11E49C99C3!1312.entry#comment
...un buon "giornalista in erba" deve sempre citare le sue fonti....

martedì, ottobre 28, 2008

Sciopero, sciopero, sciopero!

Di sinistra e rivoluzionari: guerra al governo distruttore dell’istruzione!

SCENA. Lezione di diritto con Mazzà. Momento dei saluti. Il professore: “Ragazzi, alla prossima. Ci vediamo giovedì!”.

Valentina si fa portavoce del sentire popolare: “Professore, giovedì c’è lo sciopero nazionale, forse non veniamo….”

Mazzà: “è un vostro diritto, parlatene con chi di dovere, poi fatemi sapere se ci siete, non mi fate venire a vuoto!”.

Il professore abbandona la sala. Tutti presi dal nostro forte ideale per cui siamo pronti a manifestare contro uno “Stato ladro del futuro”, come l’hanno definito i nostri colleghi de “La Sapienza”, ci mettiamo al lavoro. E lavoriamo sodo.

Valentina, oggi segretaria di redazione, ci rappresenta. Si fa portavoce di tutti e intercede per noi, pronti a tutto per rivendicare i nostri diritti: chiede alla tutor come dobbiamo comportarci. La tutor si preoccupa, ci dice “ora vedo, ne devo parlare coi prof, col direttore…non so”. Agitazione generale. Nessuno alla Lumsa aveva mai osato tanto.

E mentre nell’aria si respira già l’odore della lotta contro il sistema per rivendicare la nostra libertà la sottoscritta si accorge d’una cosa e dice sommessamente: “Ragazzi, lo sciopero comincia alle 17 del giorno prima e dura tutta la notte, in attesa che domani si riunisca il Senato.. .. ..” neanche il tempo a finire la frase che in un coro stonato si sentivano singole voci dire: “ah, ma allora non riusciamo a saltare Mazzà….”, “ah, ma mi sa che così io non vengo”, “però questo mica l’avevo capito”. Per poi concludersi con una voce solista e unanime al contempo: “Vabbè, mi sa che giovedì da Mazzà veniamo”.

Governo ladro. Il sistema ha di nuovo soffocato la rivoluzione. Che mossa scorretta…ricattarci usando gli orari. Maledetti orari…se non fosse stato per loro saremmo stati disposti a tutto pur di saltare Maz…ops, un lapsus…intendevo dire pur di far rispettare i nostri diritti.

Quanto mi piace il LumsaNews...sopratutto le lezioni di Mazzà!

Welcome to Lumsa’s journalism school!

OFFERTA FORMATIVA

Ogni Martedì e Giovedì mattina la scuola offre un corso di diritto basato sulla pedagogia tincaniana: “La reciprocità tra studenti e professori”.

Le lezioni si svolgono intorno a un tavolo rigorosamente ovale (rotondo non c’entrava) pensato apposta per permettere a tutti di guardarsi in faccia gli uni gli altri, soluzione che permette ad ogni partecipante di sentirsi al pari degli altri…salvo i ritardatari: spesso arrivano e trovano il tavolo completamente occupato…a quel punto per loro ci sono dei posti riservati nelle retrovie.

La didattica è semplice: il titolare di cattedra, Pietro Mazzà, si presenta ogni volta con un questionario da 40-50 domande a cui i ragazzi tentano di rispondere e poi si provvede ad una correzione di gruppo in cui ognuno dice la sua…

Capita così che alla domanda chi sia il Dalai Lama si ci senta rispondere “Io lo so! Io lo so! Posso dirlo io? Il Dalai Lama è un cialtrone!” o cose analoghe che poi qualcuno (ndr io) scrive negli appunti pensando sia una definizione, salvo poi accorgersi del fatto che così non è, suscitando l'ilarità generale.

All’accadere di scene analoghe il professore non dispera e, ritenendo i suoi praticanti esseri pensanti (ndr questa è la prova che ci sopravvaluta), gli offre il caffè, convinto che il loro sia solo un problema di sonno dato lo straziante orario della lezione (ndr ore 8 a.m.).

I praticanti allora, per riconoscenza, offrono al professore (tra l’altro con i suoi stessi soldi) un caffè che gli portano direttamente dal bar, chiuso in quei fantastici bicchierini di plastica che (in teoria) dovrebbero preservarne l’aroma. Scene in cui il prof non si accorge del coperchio e vi versa sopra lo zucchero, oppure in cui chiede a Ilario di togliergli il coperchio dopo aver invano provato lui stesso, spesso finendo con lo stritolare il bicchierino di leggerissima plastica tra le sue possenti dita, sono all’ordine del giorno.

La lezione è così interessate che da tempo ormai vi partecipa anche un altro docente, il professor Re, che se avesse facebook sarebbe il fondatore del gruppo “fan della ricreazione”. Nella lezione odierna, ad esempio, arrivati alla domanda 25 si è preso lui la briga d’esprimere per conto di tutti un dubbio che ormai da almeno 5 domande attanagliava i ragazzi: “scusi professore, ma io non ho capito una cosa: qual è la domanda arrivati alla quale si va a fare colazione?”.

MA… c’è un ma. Non pensiate che tutto sia sempre schematico e ripetitivo: succedono imprevisti sempre nuovi e sorprendenti che rendono ogni lezione un momento indimenticabile. Dopo la vicenda già raccontata della pasta adesiva per la dentiera, oggi è stata la volta della multa alla macchina del professore. Le nostre lezioni hanno valore inestimabile e prezzo quantificabile: oggi è costata 66 euro. 30 euro le colazioni e 36 il parcheggio…sul marciapiede. Infondo, come ha obiettato Mazzà ai vigili, “chi cavolo è che costruisce i questi marciapiedi intorno all’auditorium? E poi c’è un conflitto tra il divieto di fermata all’inizio della via e i parcheggi blu alla sua fine…farò ricorso!”
Insomma: VENITE ANCHE VOI ALLA LUMSA’S JOURNALISM SCHOOL!..il posto dove si impara divertendosi!

venerdì, ottobre 24, 2008

Mi godo le mie 24 ore di celebrità

Il video del post precendente è stato mandato tre volte in una sola giornata da Sky, ha ricevuto 1750 visualizzazioni su Youdem (tv del partito democratico), 398 su YouTube e un punteggio di 4.58 stelline su 5...e oggi a sorpresa è nell'home page video di Repubblica.it ...scusate se è poco!

lo so che chi si loda si sbroda, però...non m'era mai capitato e non so se e quando ricapiterà ancora, quindi...lasciatemi assaporare le mie 24 ore di celebrità!

martedì, ottobre 21, 2008

Manifestazioni a "La Sapienza" contro la Gelmini

Il frutto di tre giorni senza una vita privata....

lunedì, ottobre 20, 2008

Comunicazione di servizio ai replicanti facebookiani

Io facebook non me lo voglio fare!!!!

Ma perché la gente continua a chiedermi “ce l’hai facebook?” e a mia risposta negativa esclama “come sei indietro…” e mi guarda sconcertata?

…per non parlare dei commenti! “come fai senza facebook a sapere chi sono i tuoi amici?” oppure “se ti scordi una data di compleanno facebook te la ricorda e non fai mai brutte figure!” o anche “dai, è bello che i tuoi amici delle elementari ti cercano su facebook e ti trovano!”

Allora…LO DICO UNA VOLTA PER TUTTE E PER TUTTI:

A – Non mi interessa

B – Conoscendomi, se comincio finisce che divento dipendente

C – Coi miei amici mi ci vado a mangiare una pizza e non ho bisogno di farmi un registro su facebook per ricordarmi chi è mio amico e chi no

D – se non mi ricordo un compleanno evidentemente è perché non sono così in confidenza con quella persona da farle gli auguri

E – come i miei amici delle elementari anche futuri datori di lavoro mi cercherebbero su facebook e… visto che (non si è capito perché) nelle foto sono sempre in atteggiamenti da ubriaca è meglio che non mi trovi nessuno (io guardando le mie foto non mi assumerei…)

Chiuso discorso! Chi vuole seguirmi può farlo sul mio blog…magari tra dieci anni cederò anch’io al fascino di facebook e sarete tutti lì a dirmi “te lo avevamo detto noi!”, va bene, va bene, voi me lo avevate detto, però….per i prossimi dieci anni voglio vivere tranquilla, protetta dal mio anonimato…e mentre voi cercate la popolarità non rompete le scatole a me e lasciate che io mi goda la mia adorata invisibilità!...grazie a tutti per la gentile collaborazione…

venerdì, ottobre 10, 2008

Polident regala momenti sensazionali

Dopo un anno di scuola di giornalismo ho imparato una cosa (almeno una): non si fa sensazionalismo.

Come dice il buon Chizzola: è inutile iniziare un pezzo con “tragico incidente, quattro giovani vite spezzate da un destino crudele” se basta dire “morti quattro ventenni in un incidente d’auto”….è ovvio che l’incidente è tragico e le giovani vite sono state spezzate, la gente mica è scema, lo capisce da sola senza che voi gli fate venire l’ansia!

Allora vi dico, senza sensazionalismi cosa è successo ieri.

SCENA: Lumsa News. 20 praticanti di età compresa tra i 23 e i 30 anni e due professori di cui per rispetto non dico l’età. Franco esce dal bagno strillando a tutti: “Ohi, chi è che ha lasciato l’adesivo della dentiera in bagno??”

Non dico altro….tutto il resto, secondo l’insegnamento Chizzoliano, sarebbe superfluo, “la gente mica è scema, capisce da sola”.

mercoledì, ottobre 01, 2008

Cade la pioggia e tutto lava (non c'entrano i Negramaro)

È arrivato Ottobre e con lui l’autunno…..Piove, e questo è normale.

Quello che non è normale è che PIOVE DENTRO LA MIA CAMERA…

Ieri c’era una macchiolina sul soffitto, ma lì per lì ho pensato che si fosse staccata una delle stelline fluorescenti che il primo giorno a casa a Roma attaccai con tanta cura sul soffitto scendendo e risalendo dalla scala un milione di volte…e mentre salivo e scendevo mi ripetevo “cavoli, sono appena tre metri quadri…che pazienza Dio a fare tutto il firmamento…”

Ma questa è un’altra storia. Torniamo alla macchiolina. Stamattina svegliandomi sentivo uno strano rumore…tuc-tuc-tuc…credevo fosse il lavandino del bagno che perde. Tiro su la serranda in camera e l'alba che si infrangeva sul vetro della mia finestra mi ha rivelato una triste verità:la macchiolina era diventata una macchiolona e a perdere non era il rubinetto del bagno, ma...il soffitto che gocciolava ai piedi del mio letto…

Se tornado a casa dovessi trovare delle foglie a terra in camera non mi stupirei: è l’autunno. In questi giorni stanno succedendo talmente tante cose di questo tipo che ormai mi spiego tutto così…ieri non usciva acqua calda in bagno…il tecnico sosteneva che fosse la pressione della caldaia, ma per me era l’autunno. L’altroieri i pomodori in frigo ingiallivano e sull’insalata compariva la rugiada…il tecnico (un altro) sosteneva che si fosse rotto il termostato, ma per me era l’autunno.

Un'unica questione: casa mia ha visto tre tecnici in tre giorni, ma…per la pioggia dal soffitto chi si chiama? L’idraulico, l’imbianchino, i pompieri o il piscione (Ilario dice che sul vocabolario il tecnico che monta le piscine si chiama così….ho qualche dubbio, ma voglio fidarmi. Grazie Ilario!)