lunedì, maggio 04, 2009

Washington Dc, puntata undici. Sam.

Sam è un ragazzo che ho conosciuto stasera. Viene dall’America Latina (ma non ricordo da dove esattamente). Ha gli occhi così neri e profondi che l’iride si perde nella pupilla, ma a colpirti non sono gli occhi, ma lo sguardo. Ha la pelle color ebano e dei capelli neri coi boccoli che gli incorniciano il viso.

Si presenta e la prima cosa che nota è la mia stretta di mano. Dice che ne è impressionato. Per me è lo stesso. Mi piacciono le persone che quando si presentano si fanno sentire, che quando ti stringono la mano te la stringono nel vero senso della parola. Solitamente sono persone con la quali entro subito in sintonia.

Mi piace Sam, fin da subito ma non so perché.

Lo incontro per un caso fortuito: tra meno d’una settimana lui parte e io stasera sarei dovuta uscire quindi la probabilità di raccontarvi questa storia era una su un milione. Le persone con cui ho più legato sono tutte uscite stasera ma io non sono andata con loro perché domani (a differenza loro che si sono tirati indietro) c’è una gita e volevo parteciparvi…ma dovendo leggere e recensire un libro entro domenica (oggi è venerdì) se volevo andare alla gita dovevo leggere il libro stasera.

Non mi va di stare in camera. Decido di leggerlo nella saletta dove vedo spesso i ragazzi studiare e parlottare in mezzo alla casa. Leggo per quasi due ore e quando sto per andarmene arriva Sam. Aveva appuntamento con una ragazza italiana per farle vedere un film, ma il loro computer non funziona. Mi chiede se possono usare il mio. Lo vado a prendere, non c’è problema.
Salgo in camera e ritorno col computer. Sam è davvero affascinante…ha qualcosa di tenebroso che sfugge alla mia capacità di capire le persone al primo sguardo.

Dice che è contento che io ci sia anche se ci conosciamo solo da dieci minuti e che io veda il film. Gli chiedo di che tratta e lui: “Del 2005. Del mio 2005”. Avrà vinto un concorso? Era il capitano della squadra di football del liceo? Mi appresto a vedere i cinque minuti di film.
Sam nel 2005 non aveva i capelli, non aveva le sopracciglia, giaceva in un letto d’ospedale incapace di mangiare e parlare. Sam nel 2005 pesava 25 chili meno di adesso, aveva il viso e il corpo ricoperto di cicatrici deturpanti. Sam si riconosceva solo per quegli occhi neri in cui l’iride si perde nella pupilla. Sam nel 2005 ha avuto la leucemia…o “Leukèmia”, come dice lui, che così sembra un male meno cattivo.

Sam fino al 2005 ha sempre condotto una vita sana: mai bevuto, mai fumato, molto sport e vita all’aria aperta. Al momento della diagnosi ha solo girato il volto dall’altra parte, incapace di guardare il medico. Fissava il muro chiedendosi “Perché io?”. Nessuno ha mai risposto a questa domanda negli anni a venire. Ma questo è stato l’unico momento di scoraggiamento di Sam.
Dal momento della diagnosi Sam non ha mai incolpato Dio di cosa gli stesse succedendo. Lo ha piuttosto iniziato a ringraziare ogni giorno. Lo ringraziava per le medicine, per l’equipe medica, per la famiglia intorno. Il dolore? C’era, ma non era colpa di Dio: è stato un modo per meditare e crescere. Sam dal 2005 ad oggi sarà cresciuto almeno 50 anni.

Gli avevano dato 4 settimane di vita. Unica possibilità il trapianto di midollo osseo. L’unico compatibile al 50% è il fratello di 18 anni. Si prova, ma nello stesso reparto sono morte molte persone sottoposte alla stessa operazione da quando Sam vi è ricoverato. Quasi tutte. Forse tutte.

L’operazione e la riabilitazione sono durissime, ma Sam oggi è qui a raccontare a una sconosciuta la sua storia. Si definisce “un miracolo”, dice che è molto cambiato, che è maturato, che quell’esperienza l’ha migliorato. Ora guarda al mondo da una prospettiva diversa e ringrazia Dio per avergliela data.

Sam ha preso midollo dal fratello e a quanto pare è il sangue a caratterizzare i capelli, così quelli lisci e fini che aveva avuto per tutta la vita prima dell’operazione sono spariti. Al loro posto i boccoli e le basette del fratello, nonchè i peli sul petto che Sam non aveva mai avuto prima. Col midollo il fratello gli ha trapiantato anche i capelli.

Si è fatto tardi. Sam va via sorridendo ringraziandomi per la pazienza, e non sa che dovrei ringraziarlo io per quello che m’ha insegnato. Tra i suoi tratti è riconoscibile lo stesso sorriso del ragazzo calvo del 2005, in tutte le foto anche allora sempre sorridente.
Credo che Dio abbia deciso di salvarlo per il suo disarmante sorriso e per le se spiazzanti preghiere. Dio si è accorto che Sam poteva rendere migliore questo mondo. Non so se lo sta facendo, ma stasera ha sicuramente reso migliore il mio di mondo. Il mio modo d’essere.
Non può cambiarti la vita una persona che alla domanda su cosa sia stata la leucemia ti risponde sorridendo: “An interesting experience”. Grazie Sam, sconosciuto dagli occhi neri che tra una settimana m’avrà dimenticato ma che io difficilmente dimenticherò.

7 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Per me il trapianto, invece, è stata un'operazione come tante altre...purtroppo non mi ha cambiato la vita...

PS: visto che non abbiamo avuto modo di parlare ho dato un'occhiata al tuo blog x capire come te la passi...
keko

1:03 AM

 
Blogger Monia ha detto...

Keko, sai come la penso, te l'ho sempre detto: non sono le cose che ti capitano a cambiarti la vita, ma come tu le prendi.

C'e' gente che puo' assistere allo scoppio della bomba atomica senza cambiare d'una virgola e ci sono persone che per lo sbocciare d'un fiore ringraziano Dio per tutta la giornata...

Credo sia un qualcosa di genetico...dipende forse da come la retina dei tuoi occhi ti mostra il mondo... :)

4:45 PM

 
Anonymous Anonimo ha detto...

Lo sai come dico ultimamente sempre io? Io credo in Dio, forse è lui che non crede in me...
Ps: ieri su Rai1 ho visto un programma in ricordo di Montanelli che parlava anche di eutanasia...beh vai sulle info del mio profilo di fb e clicca sul mio blog...
keko

10:21 PM

 
Anonymous Anonimo ha detto...

incredibile come riesci sempre a emozionare quando scrivi...

love

3:59 PM

 
Blogger Unknown ha detto...

Che spettacolo, tesoro!!! Cosa posso dirti d'altro? Se non che ho sentito Ciccio e che gli abbiamo mandato il pacco settimanale, con letterina in cui gli chiediamo di non nasconderci alcune cose (sparizione e rottura occhiali) che gli sono capitate là...Per il resto sta bene ha i capelli corti e ti saluta!!!

10:33 PM

 
Blogger Monia ha detto...

Alberto che sorpresa!! Vi penso sempre...sopratutto il piccolo biondino. Mi dispiace per i suoi occhiali, ma capita... e' un bambino! Spero che come tale possa presto raggiungere la sua famiglia. Tienimi aggiornata se ci sono novita' su questo fronte...

9:13 PM

 
Anonymous Anonimo ha detto...

Perche non:)

11:58 PM

 

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