lunedì, aprile 27, 2009

Washington Dc, Puntata Otto. No, non ci sono gatti in america

“No non ci sono gatti in America, no non ci sono gatti in america, no non ci sono gatti in Americaaaaaaaaaa”…ve la ricordate? È la canzoncina di Fievel, il topolino. Quando stanno emigrando con la famiglia dalla Russia (o si trattava della Germania comunista? Non ricordo questo dettaglio del film..) verso gli Usa tutti i topi nella nave cantano la canzone. Nel film poi si scopre che i gatti ci sono anche in America, eccome se ci sono….

Ecco…dopo la serata idiallaca di ieri oggi ho scoperto di NON avere amici. Praticamente eravamo rimasti d’accordo che saremmo andati a messa tutti insieme alle 5. Faccio un secondo tardi per colpa d’una telefonata all’ultimo minuto e non li trovo più. Non mi hanno aspettato e non m’hanno nemmeno chiamato! Vabbè…devo cercare di raggiungerli. Vado da Olga (Russa) che oggi non va a messa che deve studiare, domani ha un esame. Mi faccio spiegare la strada. Lei mi dice che non sa se la chiesa dove sono gli altri è quella, ma vale la pena andare alla cattedrale: è lontanoccia, ma la strada è semplice, da Dupont Circle sempre dritto per Massachuttes Avenue.
Bene, mi incammino…è la strada delle ambasciate…uno spettacolo. Cammino cammino cammino, voi non avete idea di quanto cammino. Attraverso un ponte e cammino cammino cammino, pure il parco e cammino cammino cammino… a un certo punto arrivo all’Osservatorio della Marina Militare che ha un orologio grosso come una casa fuori…SONO LE SETTE MENO DIECI!

Considerando che m’ero incamminata alle 5 e mezza era un’ora e mezza che camminavo. Mi volto su me stessa: Washington è un puntino all’orizzonte! Dove cavolo sono finita? Devo aver sbagliato strada, meglio tornare in diertro. Prendo la cartina per appurare dove io sia e… Oh My God: sono uscita dai confini della cartina!!!

Mi incammino all’indietro a passo svelto e in un’ora sono al punto di partenza. Voglio uccidere Olga. Vado a bussarle. Non mi importa se ha l’esame: la voglio uccidere davvero!!! “Olga, ma dove m’hai mandato?” e lei: “Hai preso la strada giusta?” io “sì sì”, e lei: “è impossibile che non l’hai vista: è gigante! Hai passato la moschea?”, io: “sì!” e lei chiude: “Allora è impossibile, la strada è quella!”. Poi le viene un dubbio: “Scusa Monia, ma dove sei arrivata?” e io: “All’osservatorio della Marina Militare!”. E lei: “Ma come: la chiesa è lì, dietro l’angolo!!! A 50 metri neanche! Perché non hai proseguito???”. Qui ho rinunciato a ucciderla…o capito che non era colpa sua ma che sono scema io…me lo aveva detto che era lontanissimo: li potevo pure fare due passi in più! Sto ancora rosicando… e non so dove sono andati i miei amici a messa.
Bene, come Fievel ora lo so pure io: non è vero che non ci sono gatti in America. I gatti ci sono anche qui.

2 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

può darsi che nelle altre culture non si usa aspettare...davvero!

love

2:53 PM

 
Anonymous Anonimo ha detto...

miaoooo

9:52 PM

 

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