lunedì, aprile 27, 2009

Washington Dc, puntata sette. Tutto ciò che succede nel miglio..è dominio di tutti

Ieri c‘è stata una gran festa stile americana… bandiere ovunque, inno inaugurale suonato col flauto da un giapponesino di un metro e mezzo che è l’idolo della casa, braciolata, hamburger e hot dog. Tutti gli studenti provenienti da uno degli Stati Uniti hanno illustrato la storia del proprio Stato e provveduto a mostrarne le usanze. La cosa che più mi ha colpito è stata l’esibizione della mia coinquilina Debby: lei è delle Hawaii e ha ballato l’ ula…la tipica danza…come in “Lilo & Stich”!

Poi c’è stato un gran quiezzettone sugli Usa (personalmente credo di non aver azzeccato manco una domanda!!) che in media tutti hanno sbagliato e infine dance!...ora, praticamente per tutto il tempo me ne sono stata in disparte…la novità erano il nuovo gruppetto di italiani appena arrivato, ma non è che mi piacesse molto il loro modo di fare. Innanzitutto SUBITO si sono fatti riconoscere invitando esterni della casa (tra cui un napoletano strillone che credo sia entrato già ubriaco!) che poi sono stati rispediti fuori molto prima che potessero guastarci la festa, ma poi…boh, loro fanno già gruppo a sé e per me è difficile entrarci tanto quanto entrare in un’altra qualsiasi comunità della casa. Tanto vale provare con gli stranieri…almeno imparo la lingua e conosco gente nuova…

Comunque…arriva il mio momento: Flip Cup! Cominciamo dal principio: Alim mi viene a salvare… Moasin (indiano di due metri) stava parlando con me da due ore di Sonia Ghandi e Macchiavelli…non che il discorso non fosse interessante, ma andava avanti da un’ora e io avevo terminato il mio repertorio di parole. A un certo punto arriva Alim (lui è del Libano) e mi fa: “ci serve un giocatore per la squadra di Flip Cup, giochi?”. Io: “sì, sì!”. Solo dopo ho realizzato che non sapevo di cosa si trattasse! Beh, è un gioco in cui ai due lati opposti del tavolo ci sono due squadre di 10 persone, ognuna con il proprio bicchiere di birra… i primi due (avversari) al via devono bere il più velocemente possibile, finito di bere poggiano il bicchiere al bordo del tavolo e con un colpo secco lo devono far alzare in aria e cadere capovolto. Appena riescono a metterlo nella corretta posizione può bere il secondo della squadra che fa lo stesso, poi il terzo e così via. Vince la squadra che capovolge per prima il 10 bicchiere… Dico solo una cosa…dopo tre giro ero la caposquadra…erano tutti esterrefatti dalla mia capacità di girare il bicchiere al primo tentativo anche dopo 6 o 7 manches!! Ovviamente la mia squadra ha sempre vinto (prima del mio arrivo perdevano sempre..ma credo fosse un caso!) e quindi per una sera sono stata l’idolo di altre 9 persone, il che non è male.

La serata si è conclusa quando la preside è venuta a intimarci di spegnere la musica…effettivamente se all’una il vicinato voleva dormire aveva il diritto di farlo. Ma non paghi noi ci siamo messi nell’ingresso a fare compagnia alla ragazza che era di turno in portineria. Gli italiani ovviamente sono usciti coi loro amici, e non sanno che si sono persi.

Racconto a Leo (che praticamente ho scoperto venire qui da 10 anni, quindi è un istituzione e SA TUTTO) di una leggenda che ero venuta a sapere, a quanto pareva una delle italiane ieri sera era tornata con due ragazzi conosciuti in discoteca e avendo lei la camera singola le illazioni avevano preso il volo. Lui mi spiega che a Ish è impossibile tenere un segreto. Quello che succede qui rimane qui, ma tutti lo sanno. Un po’ come ne “il miglio verde”, quello che succede nel miglio resta nel miglio. Poi mi tranquillizza dicendo che sicuramente c’è una spiegazione, magari erano solo amici suoi della Luiss venuti con lo stesso progetto ma che alloggiano da qualche altra parte.
Non fa in tempo a dirmi questa cosa che la ragazza di servizio strilla: “look! look!” indicando i monitor delle telecamere esterne. Un ladro? Qualche malintenzionato? Un’incendio? Nooo…qualcuno si sta baciando! In diretta! (e qui tornano le parole di Leo: “è impossibile qui tenere un segreto”)...parte il toto scommesse: chi sono? Io indovino il lui: è Alfonso il cileno, ma la lei chi sarà? È di spalle, troppo difficile…ok, sono nel parcheggio, qualcuno deve andare a vedere. Andiamo io e un’altra ragazza….beh, era l’unica italiana che era rimasta a casa. Ora era chiaro il perché!

Stamattina a colazione tutti a fare finta di niente. Tutti sanno ma nessuno parla. Tutti ci guardiamo e sogghignamo. La neonata coppietta si siede a distanza e si scambia sguardi e ride (pensando che nessuno sa) tutti gli altri guardano loro guardarsi e ridono (sapendo che loro non sanno).

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