martedì, ottobre 19, 2010

A piedi verso un campo di stelle 5/5

Santiago, Epilogo
Gli insegnamenti

Chiudo questa serie di post con un epilogo che vuol essere un augurio a chi ha fatto il cammino di Santiago, a chi lo farà e a chi vorrebbe farlo ma chissà per quale motivo non partirà mai . Auguro a tutti di raggiungere la propria Compostela. Che cos’è Compostela? Letteralmente vuol dire “campo di stelle”. Auguro a tutti di raggiungere le proprie stelle. Cosa sono le stelle? Etimologicamente le stelle son desideri: “stella” in latino è “sidĕris”, da qui viene la parola desiderio, “de- sidĕris”. Auguro a tutti di realizzare i propri desideri perché sono i desideri a metterci in cammino.

Santiago mi ha insegnato a carpire dalle piccole cose dei grandi insegnamenti. Questa è una lista di oggetti che chi si mette in viaggio dovrebbe tenere a mente.



Lo zaino. Il cammino inizia ancor prima della partenza, quando devi preparare il tuo unico bagaglio. Quando decidi cosa portare e cosa no impari la differenza tra utile e necessario. Solo camminando impari a perfezionare questa differenza: molte delle cose che a casa ritenevi necessarie in realtà si rivelano essere solo “zavorra”, appesantiscono il passo. È vero anche il contrario: a tutti i pellegrini è capitato d’aver dimenticato qualcosa di essenziale che dev’essere poi acquistato lungo il cammino.

L’andare a piedi. Il ritmo dei passi mi ha svelato una delle più grandi fregature del tempo moderno: la perdita del valore del tempo e dello spazio. Mezzi di trasporto e di comunicazione hanno azzerato le distanze e in questo c’è del buono, anzi dell’ottimo (come potremmo andare a trovare un parente in America senza aereo? Come comunicargli senza Skype?). La fregatura sta nella pigrizia umana che ha smesso di suonare il campanello del vicino per chattare con pseudosconosciuti.

Le vesciche e i dolori articolari. Mi hanno insegnato a fermarmi. Il cammino non è una maratona: andare avanti a tutti i costi per l’orgoglio di finire una tappa può compromettere tutte le seguenti. Bisogna sapersi fermare per ascoltare il proprio corpo, per ascoltarsi… solo così si può trovare la propria andatura, un’andatura diversa per ciascuno ma che porta tutti alla meta. Accettare i propri limiti non vuol dire arrendersi, vuol dire ponderare, per poi godersi tutto al meglio.

Le frecce gialle. Il cammino è tutto segnato da frecce gialle che indicano la giusta direzione. Spesso erano a molta distanza l’una dall’altra e dopo aver camminato per qualche tempo senza vedere uno di quei segni rassicuranti, la paura d’essersi persi era forte… soprattutto quando la situazione si verificava in boschi deserti dai suoni sinistri. Quando la paura era tale da scatenare una discussione tra me e Francesco per capire dove avessimo sbagliato, improvvisamente spuntava beffarda su una pietra o sul tronco di un albero la freccia tanto cercata che, indicandoci la giusta direzione, ci svelava l’inutilità della nostra discussione.

I pellegrini. Dato il fastidio al ginocchio la mia andatura era tale che tutti ci superavano. Proprio tutti, compreso il gruppo del centro anziani. Inizialmente la cosa mi dava fastidio ma poi ho imparato che la vita non è una gara contro gli altri, ma con se stessi. Gli altri stanno dalla nostra parte e ci aiutano a fare una grande partita.

Il bastone. Inizialmente io e Francesco giudicavamo ridicoli tutti quei pellegrini che giravano col bastone, per noi non erano altro che dei fanatici. Alla terza tappa, tra discese e salite di montagna, ne abbiamo presi due anche noi: il bastone aiutava non poco a scaricare il peso dello zaino. Le cose che giudichiamo le più ridicole a ben vedere sono le più utili.

Camerate, bagni e sacco a pelo. Spesso diamo per scontate cose importantissime come la morbidezza delle lenzuola pulite. Gli spazi in comune ti ricordano quanto sia prezioso avere una casa, quale fortuna sia avere un proprio angolino, un posto dove stare, un posto che si sente proprio. Ti insegna anche però a non essere gelosi del proprio posto: è bello condividere quel che si ha. Qualsiasi cosa è veramente propria solo quando si sa condividerla con qualcun altro. È questa azione a dare valore alle cose.

Lavaggio panni. Durante il viaggio io e Francesco non abbiamo mai lavato i panni ognuno per conto proprio. La sera, una volta ciascuno, senza una divisione precisa dei turni, ognuno lavava le cose di entrambe. A mano. Oltre al profondo senso di gratitudine (e la proposta del nobel!) per l’inventore della lavatrice, ho provato la strana sensazione di lavare i panni di qualcun altro e di far lavare i miei panni a qualcun altro. Santiago mi ha mostrato che c’è qualcosa di magico anche nel levare la terra dai calzini sudati: le azioni non sono mai buone per se stesse, è l’amore a rendere tali anche le più insignificanti.

La fine di ogni tappa. La sera, dopo l’arrivo in albergo, spesso ci facevamo una passeggiata nel paesino per vedere cosa ci fosse. È incredibile ma per riprenderci dalla stanchezza dell’aver camminato tutto il giorno ci serviva una passeggiata. Le persone sanno sempre cosa vogliono ma difficilmente ciò di cui hanno bisogno.

La Chiesa di San Giacomo. La piazza che ha davanti mi ha dimostrato che nella vita ci si rincontra sempre. La colonna all’entrata che sono le carezze a scavare la roccia. Il sepolcro di San Giacomo che Gesù non è vissuto in un tempo troppo lontano: 2000 anni sono volati.

Gli incontri. Mi hanno dato l’insegnamento più singolare: è l’incontro fortuito a saper trasformare una faticosa tappa da 25 Km in una passeggiata in comitiva. Sono gli amici a rendere magica un’esperienza. Contano molto più della bellezza dei luoghi e della suggestione della natura. Il fiore più profumato del cosmo ha poco valore se non si ha qualcuno a cui farlo annusare e il tramonto più bello del mondo non può essere tale se non c’è qualcuno a guardarlo con noi. Nel nostro viaggio ci sono compagni di mezza giornata, compagni di una tappa e compagni di viaggio. Tutti collaborano a rendere ogni singolo giorno diverso dagli altri, tutti rendono il viaggio indimenticabile.

Se nel discorso appena fatto sostituissi la parola “Cammino” con “vita” otterrei dallo zaino e dai calzini dei grandissimi insegnamenti. Se sintetizzassi nell’ordine gli insegnamenti ottenuti nel viaggio verso quel campo di stelle direi che....

Direi che nella vita bisogna portarsi dietro solo ciò che ci migliora, tutto il resto non fa altro che appesantire il nostro passo. Direi che dobbiamo comunicare con chi è lontano ma senza dimenticarci di suonare il campanello del vicino. Direi che la via verso il successo sta nel sapersi ascoltare. Direi che l’unico vero limite è non saper riconoscere i propri limiti. Direi che bisogna fidarsi dei segni che il destino ci mette davanti per indicarci la via e se improvvisamente perdiamo la rotta direi che non bisogna disperare, ma solo cercare meglio una freccia gialla che ci indichi la giusta direzione. Direi che la vita non è una gara contro gli altri: siamo tutti parte della stessa squadra. Direi di non sottovalutare mai ciò che abbiamo. Direi che le cose che giudichiamo le più ridicole a ben vedere sono le più utili. Direi che è la condivisione a rendere prezioso ciò che possediamo. Direi che qualsiasi azione se compiuta con amore è una grande azione. Direi che sappiamo sempre cosa vogliamo ma difficilmente ciò di cui abbiamo bisogno. Direi che bisogna godersi ogni attimo perché 2000 anni possono passare molto velocemente. Direi di comportarsi sempre bene perché nella vita ci si rincontra sempre. Direi che solo le carezze possono scavare la roccia. Direi che sono gli incontri a rendere speciale il viaggio.

Sono le persone che abbiamo affianco a rendere speciale la vita: ognuno a modo proprio renderà indimenticabile questa esperienza, i compagni di mezza giornata come quelli di tutto il viaggio.

Direi che.... direi che LA META NON è L’ARRIVO, LA META è IL CAMMINO.

9 Commenti:

Anonymous Anonimo ha detto...

Meraviglioso, emozionante, profondo, vero. Come sempre. Degna conclusione dei post dedicati a Santiago.

Volevo riportare le frasi che più mi hanno colpito, ma finirei per copiare l'intero post...

Una cosa non condivido: gli altri non sono tutti dalla parte nostra. C'é anche chi tifa contro.

Love

11:01 PM

 
Blogger Monia ha detto...

Lo so, ma se leggi bene vedrai che alla fine tutti (anche il più s*****o che incontriamo sul cammino della nostra vita) collaborano a costruire la tua storia, a formare la persona che sarai. Anche le persone più perfide che si incontrano ci aiutano a formare il nostro carattere, il modo di prendere le cose...

E poi, se proprio la pensi diversamente, puoi sempre far tua la filosofia dello zaino: lascia fuori tutti i rancori e vedrai quanto si cammina meglio senza certi pesi sulle spalle. Mi hai dimostrato più volte che ne sei capace

11:15 PM

 
Anonymous Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te, ma ho interpretato ciò che ha scritto in modo diverso dal significato che hai dato tu.
love

11:26 PM

 
Anonymous Anonimo ha detto...

Sono d'accordo con te, ma ho interpretato ciò che ha scritto in modo diverso dal significato che hai dato tu.
love

11:26 PM

 
Anonymous Anonimo ha detto...

Meravigliosa Pellegrina, a te va il mio abbraccio grande per aver camminato con te e il tuo "bruttino" moroso, meraviglioso dentro però........ ahahahahaha
sei veramente fantastica
baci bibi

10:26 AM

 
Blogger Nebbiarosa ha detto...

Non è la meta che conta ma i passi che facciamo per raggiungerla. Le persone che incontriamo che perdiamo e che ritroviamo lungo la via per Santiago come sulla via della vita. Le cose essenziali che son le uniche che ci servono davvero...
Grazie Monia per i ricordi, le emozioni, la condivisione...

2:31 PM

 
Blogger Emanuela Perotti ha detto...

Le tue parole come una magia

2:53 PM

 
Anonymous Anonimo ha detto...

Grazie per le istruzioni per l'uso. Non so perchè ma la sensazione che resta è che nei tuoi 5 capitoli abbia detto tutto e niente nello stesso tempo... O forse bastava dire: noi siamo ciò che viviamo e la vita è un continuo cammino.

11:28 AM

 
Blogger Monia ha detto...

Forse era quello che volevo dire, tutto e niente, chissà...

11:08 PM

 

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