sabato, agosto 23, 2008

L'accoglienza mantovana

Oggi il mio stage finisce. Domani si torna a Roma. Contentezza di tornare a casa e malinconia di dover salutare colleghi e nuovi amici si mescolano.

Voglio dedicare questo post alla signora Tassan, prima mantovana che abbiamo conosciuto, proprietaria della casa che in questi due mesi e mezzo ci ha ospitato e delle bici che ci hanno trasportato...nonchè nostra guida turistica.

Il nostro primo contatto fu telefonico, a maggio, quando con Valentina eravamo alla ricerca d'un alloggio. Già da quella telefonata trasparì tutta la sua positiva stranezza. Il nostro primo incontro è stato memorabile: in una Mantova trasudante calore nell'ultimo weekend di Maggio (ai miei sei lettori ricordo che in quel weekend l'italia aveva una strana ondata di caldo. temperature sopra la media stagionale di 6 gradi...il momento giusto per venire a mantova a cercare casa) ci diede appuntamento per mostrarci l'appartamento. Arrivò trafelata con 45 minuti di ritardo al Bar Gazzetta, dove avevamo appuntamento, e ci portò in giro per la città in macchina: una monovolume rossa piena di strani oggetti: sedie, piante, cuscini e foglie sparse. Esordì dicendo: "Ragazze, scusate il disordine è che sto sistemando casa in campagna". Quel momentaneo disordine dura da più di tre mesi...la sua macchina è sempre piena di strani oggetti, sempre diversi ma ci sono. I migliori sono stati: un ombrellone, lo schienale in gommapiuma d'un divano letto, piante di vario genere (lì dentro vivevano bene...credo ci fosse un bell' "effetto serra") e un aspirapolvere folletto.

Ma torniamo al nostro primo incontro. Dopo la precisazione proseguì: "Ragazze, scusate, facciamo un attimo una deviazione, passo da un mio amico che fa i diuretici...me ne ha preparato uno fantastico: è utile a dimagrire". La deviazione durò tre ore. Passati dall'amico che fa il diuretico siamo rimasti ore in macchina in giro per mantova: la gentilissima signora ci ha fatto vedere tutto, ma proprio tutto della città di Virgilio...oltre ai monumenti e alle fantastiche piazze e Chiese ci ha mostrato pure la biblioteca comunale, il Blockbuster, la scuola di disegno e pittura, il circolo Arci e tutti i supermercati della città illustrandoci le offerte che ognuno proponeva. Insomma tutto, ma proprio tutto, tranne LA CASA.

Tre ore in macchina con lei, uno scampato incidente con una bici e l'appartamento ancora non ce l'aveva fatto vedere. Alla fine, dopo molta insistenza ci fa vedere un appartamento dello stesso palazzo e ci dice: "Qui ci abita un ingegnere, sarà il vostro vicino di casa. Scusate se non vi faccio vedere la vostra, ma tranquille: questa è uguale. Ci vediamo domani per il contrattino. Venite con la prima mensilità".

Io e Vale passammo la notte a interrogarci sul perchè ci avesse fatto vedere la casa dell'ingegnere (nella quale tra l'altro abbiamo poi scoperto essere entrate a sua insaputa) e non la nostra e il giorno dopo le intimiamo di non firmare il contrattino (ovvero una carta privata) se non ci fa vedere casa. Dopo molta insistenza acconsente. Entriamo e...era davvero carina, ma con quella dell'ingegnere non c'entrava nulla! Ah, ovviamente anche qui entriamo all'insaputa degli inquilini. Scopriremo poi essere un'abitudine della signora entrare in casa con sconosciuti in assenza degli affittuari...l'ha fatto anche con noi.

Contente firmiamo il contratto, lasciamo la caparra e torniamo a Roma.

Sorvolando tutti gli incontri di questi due mesi e mezzo, tutti più o meno dello stesso tenore, vi racconto l'ultimo, secondo me il migliore.

Due giorni fa esco da lavoro un pò prima con l'intenzione d'andare a fare spesa. Vale mi avrebbe dovuto raggiungere al supermercato. Pedalo per 15 metri appena fuori dalla Gazzetta, quando una Passat rossa mi viene incontro. L'auto, ostinata a inserirsi cmminando in avanti in un parcheggio che a stento avrebbe potuto occupare anche a marcia indietro, per poco non mi investe. Mi spiaccico letteralmente sul muro e la macchina posteggia. Scende la signora Tassan iper sorridente con un mazzo di basilico e prezzemolo in mano (credo ci stesse guidando) e mi fa: "Salve, come va?", io "Buongiorno Signora!", lei: "Fate attenzione però con queste biciclette, non me le rompete". Ma come? Era lei che mi stava investendo...mah!

Nel mentre scende dall'auto un uomo (ebbene sì, tra tutte le altre cianfusaglie c'era pure un signore!) e la Tassan, porgendomi il mazzetto di prezzemolo e basilico mi fa: "Ah, lui è il mio vicino di casa Giovanni, te lo presento". Io, mazzetto d'erbetta in mano e caviglia sanguinante (solo in quel momento mi sono accorta d'essermi graffiata con il pedale) scendo dalla bici per presentarmi.

La signora, rivolta a me: "Lui è Giovanni", rivolta a lui: "Lei è Valentina!". Io: "No no, sono Monia, Valentina è l'altra ragazza che vive con me - ridendo -la signora ci confonde sempre, ma anch'io spesso confondo le persone".

Lei: "oh, scusami è vero, lei è Monia! La leggo sempre sulla gazzetta: ha scritto della pantera che che aveva seminato il terrore a Solferino". Ovviamente essendo io nella redazione sportiva l'unico Solferino che conosco è la squadra di tamburello e non posso aver scritto della pantera. La signora continua a confondermi. Il suo vicino di casa inizia a farmi domande. "ah, ma poi com'è finita? ma esisteva davvero la pantera?" e io, a quel punto, mi spaccio per Valentina e inizio a raccontare che ho chiamato il veterinario specializzato in grossi felini per fargli analizzare l'impronta rinvenuta in un campo e cavolate simili nel disperato tentativo di ingannare il tempo in attesa che la Tassan tornasse a riprendersi il prezzemolo.

Lei, invece, si era infilata per metà nella macchina con la testa fra miriadi di cianfrusaglie che cercava non so cosa. Esce dopo 10 minuti con un pomodorpo che aveva dissotterato dal caos generale e mi fa: "Te lo regalo insieme al prezzemolo così con Monia (ari-daje! ndr) vi fate un buon sughino, me li ha regalati un contadino". Però aspetta che ne ho altri. Si rinfila col busto in macchina sotto valanghe di roba (cassette di ogni sorta e genere, cuscini vari e altri oggetti di dubbia origine) e continua a scavare alla ricerca dei pomodori. Io, che nel mentre avevo avuto l'infelice idea di risalire in bici, tenevo la bici con le gambe, in una mano il prezzemolo, nell'altra il pomodoro e attendevo che lei trovasse gli altri chiedendomi dove li avrei messi (la bici non ha cestino).

Giovanni, il suo amico, saluta ed entra nel portone di casa sua.

Risbuca la Tassan dalla macchina con due pomodori e mi mette anche questi in braccio. Si gira, chiude lo sportello e mi saluta. Panico: sono in mezzo strada che tengo la bici con le gambe e ho in braccio varia verdura...che fare? Vuoi che in tutto quel caos primordiale la Tassan non abbia una bustina? chiedo: "Signora, signora, aspetti!!! ...scusi eh, lei è così gentile, io la ringrazio tanto, però...non è che avrebbe pure una bustina? Sa', mi riesce un po' difficile andare in bici così...." . Lei: "oh, scusa scusa hai ragione, aspetta!".

Riapre la macchina e si rinfila a metà, con le gambe fuori e il busto dentro e rovista, rovista, rovista. Io intanto mi guardo intorno alla ricerca delle videocamere di candid camera: questa situazione non può essere reale. Invece lo è: niente telecamere e nel mentre la Tassan esce dalla macchina con una busta che ignoro cosa contenesse prima...

Mi risaluta, metto a posto tutto e non vado più a fare spesa. Mi rigiro e torno in Gazzetta così. Inutile dirvi la fatica di raccontare a Valentina dove avessi preso quella roba.

Comunque la sera abbiamo mangiato ben due varianti di pasta: una fredda con pomodoro e basilico e l'altra con un "sughino" spettacolare.

Che dire: casa, biciclette, e verdure fresche...GRAZIE SIGNORA TASSAN, se a Mantova siamo state bene lo dobbiamo anche a lei... e la mia dichiarazione NON è ironica!

4 Commenti:

Blogger Kobra ha detto...

Uffa, la signora Tassan volevamo conoscerla anche io e Francesco! Beh, io mi consolerò con l'"emozione" di averle inviato il messaggino di stamattina. Sono contento che siete state bene a Mantova, però se mi permettete vi do un consiglio: il prossimo stage fatelo in un posto più vicino, ma soprattutto più FRESCO!!! A dopo ragazze! :-)

5:05 PM

 
Blogger Unknown ha detto...

spettacolare la descrizione, onestamente preferirei che foste RICONFERMATE A MANTOVA... comunque, saluti! Ciccio è rientrato, tutto in ordine...

8:55 PM

 
Blogger Gonzalo ha detto...

E' bello questo racconto, come il piccolo diario dello stage.
E' bello e divertente leggerti, ci vediamo presto cara Monia.
Un caro saluto.

7:29 PM

 
Blogger Gonzalo ha detto...

Dimenticavo: il tuo blog è ufficialmente linkato al mio, spero non ti dispiaccia.

7:55 PM

 

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